
Cappotto termico interno, come funziona? Ecco lo spessore più idoneo , i dettagli- incrocinews.it
Cappotto termico, ecco come funziona e qual è il migliore per evitare problemi in futuro: tutti i dettagli e le curiosità
L’efficienza energetica degli edifici continua a rappresentare una priorità nel settore dell’edilizia e del risparmio energetico. Nel contesto delle soluzioni per il miglioramento termico, il cappotto termico interno si conferma una scelta valida per chi desidera aumentare il comfort abitativo senza intervenire sulle facciate esterne. Scopriamo come funziona questa tecnologia e qual è lo spessore ideale per evitare sprechi economici e prestazionali.
Il cappotto termico interno è un sistema isolante applicato direttamente sulle pareti interne degli ambienti domestici o lavorativi. A differenza del cappotto esterno, che agisce proteggendo l’involucro edilizio dall’esterno, il cappotto interno impedisce la dispersione di calore attraverso le pareti, mantenendo stabile la temperatura interna in modo efficace.
Questo sistema è particolarmente indicato in contesti dove non è possibile o consentito intervenire sulle facciate esterne, come negli edifici vincolati o in condomini con restrizioni condominiali. Inoltre, il cappotto interno rappresenta una soluzione meno invasiva e più rapida da installare rispetto alle tradizionali ristrutturazioni esterne.
Lo spessore ideale per un investimento efficace
Uno degli aspetti fondamentali per ottenere un isolamento termico efficiente è la corretta scelta dello spessore del materiale isolante. Negli ultimi anni, grazie all’evoluzione dei materiali, si è passati da spessori molto elevati a soluzioni più sottili ma ad alta prestazione, come i pannelli in aerogel o schiume isolanti avanzate.

Gli esperti consigliano uno spessore minimo di 4-6 centimetri per i materiali tradizionali come il polistirene espanso o la lana di roccia, garantendo così un buon compromesso tra isolamento termico e ingombro interno. Tuttavia, per chi cerca performance superiori senza sacrificare troppo spazio, i materiali innovativi permettono di ridurre lo spessore anche a 2-3 centimetri, mantenendo un’efficacia termica elevata.
È importante evitare investimenti a vuoto scegliendo materiali con un basso valore di conducibilità termica (lambda), che influisce direttamente sulla capacità isolante. Un cappotto interno con uno spessore adeguato e materiali di qualità può ridurre sensibilmente i consumi energetici e migliorare il comfort abitativo, limitando i ponti termici e la formazione di condense.
Oltre all’aspetto tecnico, è fondamentale considerare che l’installazione del cappotto termico interno deve rispettare le normative vigenti in materia di efficienza energetica e sicurezza antincendio, nonché eventuali regolamenti condominiali. In Italia, il Decreto Ministeriale 26 giugno 2015 stabilisce i requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici, e l’adozione di sistemi isolanti interni rientra tra le strategie per il miglioramento energetico.
Inoltre, la detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica, prorogata fino al 2025, rende ancora più conveniente investire nel cappotto termico interno, consentendo di recuperare una parte significativa delle spese sostenute.
Infine, è consigliabile affidarsi a professionisti qualificati per la progettazione e la posa in opera del cappotto interno, al fine di garantire risultati ottimali e duraturi nel tempo, evitando problematiche legate a umidità o difetti di installazione.