
Panni asciutti senza sole? E' possibile - incrocinews
Il metodo infallibile che gli inglesi usano in autunno: semplice, veloce e a costo zero per dire addio ai panni umidi in casa
L’arrivo dell’autunno ha tutto un suo fascino: i colori degli alberi cambiano, si ritrova il piacere di stare a casa, a bere tisane e ad indossare abiti non troppo leggeri. Chiunque viva in città o in zone umide sa bene però che l’autunno ha anche le sue insidie: le giornate si accorciano, le finestre restano più spesso chiuse e i vestiti stesi sembrano non asciugarsi mai. Camicie ancora fredde dopo due giorni, calzini che odorano di umido e maglioni che diventano rigidi e pesanti: la situazione non è proprio piacevole
La tentazione più comune è quella di accendere i termosifoni o usare l’asciugatrice, ma entrambe le soluzioni hanno un costo elevato, sia in bolletta sia per la qualità dell’aria domestica. Infatti, asciugare i panni in casa senza un ricambio d’aria adeguato porta a condensa, cattivi odori e, nel tempo, persino alla formazione di muffa.
Eppure, esiste un trucco che gli inglesi utilizzano da anni e che consente di asciugare i capi molto più rapidamente, senza stendini ingombranti né termosifoni accesi. Una soluzione furba, economica e soprattutto a costo zero, che sta conquistando anche chi in Italia cerca alternative pratiche e veloci.
Il trucco inglese: asciugare senza stendino
Il metodo, tanto semplice quanto efficace, prevede l’uso di un asciugamano asciutto e pulito. Il principio è semplice: se il tessuto del capo trattiene troppa acqua, prima di stenderlo conviene aiutarsi con un materiale che sappia assorbirla velocemente. Come si fa? Basta prendere il capo ancora umido e arrotolarlo dentro un asciugamano, stringendolo con decisione. A questo punto, ruotando le estremità del rotolo, l’asciugamano cattura gran parte dell’umidità che le fibre del vestito non sono riuscite a eliminare in centrifuga. Il risultato è sorprendente: il tessuto diventa subito più leggero, meno freddo e pronto ad asciugarsi in un tempo nettamente inferiore.

Per aumentare l’efficacia, c’è chi aggiunge della carta assorbente da cucina tra il capo e l’asciugamano: un piccolo trucco che cattura le ultime gocce di umidità. In sostanza, questo metodo è come dare una “seconda centrifuga manuale” ai vestiti, senza però stressare troppo le fibre. L’asciugamano agisce da spugna e riduce l’acqua libera presente nei tessuti. Quando poi il capo viene steso (su un filo, su un appendiabiti o comunque ben distanziato), l’aria deve occuparsi solo dell’umidità residua, e non più dell’acqua in eccesso.
Il vantaggio è doppio: i tempi si accorciano e la casa resta più asciutta. Niente più salotti invasi da panni ancora gocciolanti e niente termosifoni usati come asciuga-biancheria improvvisati. Inoltre, riducendo l’umidità generale, si previene la formazione di muffe e si mantiene l’ambiente più sano.
Questo segreto è particolarmente utile per i capi più difficili da asciugare, come lenzuola e asciugamani grandi, che spesso restano umidi per giorni. Un consiglio extra: sbatterli bene prima di arrotolarli nell’asciugamano, così da separare le fibre e facilitare l’evaporazione. Dopo il passaggio “assorbente”, basta stendere i capi in una zona ben ventilata, magari aprendo una finestra per pochi minuti per favorire il ricambio d’aria. Non serve molto: con il giusto ricircolo, il bucato risulta asciutto in un pomeriggio, invece che in due o tre giorni.